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luglio 2017/ oggi: i posts sulla grotta del cane

Il primo avvertimento del 2 luglio 2017

Quando incontrai Kasparov in uno stato musulmano nell'agosto del 1987, a fine conversazione gli chiesi: "Cosa fa la differenza fra Lei e gli altri giocatori?" La sua risposta fu stentorea: "Riesco a prevedere fino alla trentottesima potenziale mossa successiva. Riesco a immaginare le conseguenze a breve medio lungo della mia potenziale mossa successiva fino a 38 volte." Rimasi basito, biascicai un grazie per l'insegnamento mentre mi accomiatavo da lui e passai le successive giornate a domandarmi come velocizzare il mio processo mentale decisionale e come poter retroagire bruscamente al mutare degli eventi, senza rimpianti di natura emotiva.

La prima prova del fuoco la subii nell'ottobre successivo, in occasione del crash di borsa del 17, che mi trovò liquido, per caso, con decine di milioni di dollari dei miei protetti, da collocare. Entrai a piene mani ed uscii il giorno dopo, con un cospicuo utile in cassa. Successivamente rimasi guardingo, domandandomi cosa avrebbe fatto Kasparov. Da allora, mi sono salvato ed ho salvato tanti altri dalla pena del <pensavo, credevo, immaginavo> usando la tecnica del ricalco (cosa farebbe chi).

Un tempo drammatico lo ebbi a fine del secolo scorso, culminato esattamente la notte del 31 dicembre 1999, a Mahè.

Ero decollato con una febbricola, la notte di Natale; l'equipaggio dell'aereo, che mi riconobbe, mi fece passare in prima classe, visto che il volo della notte di quel 24 dicembre era quasi vuoto. Riposai comunque malamente; sbarcato, senza indugio, me ne andai ad Anse Parnel, per il rituale bagno d'arrivo a Mahè.

Appena immersomi però capii che ero messo male. Uscii repentinamente dall'acqua e andai a casa, dove, con febbre e tosse, passai, immobile nel letto, una delle peggiori influenze della mia esistenza. Stare male in paradiso, con oltre 30 gradi e con l'umidità alta, si creda, non è una esperienza piacevole.

Solo grazie alle insistenze dell' amico Joel, la notte del fine millennio mi decisi ad andare insieme da Julien, che non aveva ancora aperto quel che sarebbe divenuto successivamente il ristorante forse più esclusivo di Mahè.

Notte buia e ventosa, sul terrazzino della baracca in faccia al mare agitato. Io Joel e Julien lì, con una bottiglia di birra in mano, in silenzio.

Fu allora che venni pervaso da un malessere interiore davvero intenso.

I fine d'anno, come tutte le altre ritualità, mi sono sempre rimasti invisi, ma non era quella la questione. Iniziai a rivedere le mie esperienze di consulente di potenti, ripensai alla prossima introduzione della moneta unica e a ciò che avevo ascoltato negli incontri e sedute con i potenti a riguardo, mi venne in mente quella conversazione con Kasparov, sentii martellarmi in testa la musica e la visione di Miles Davis.

La percezione che ebbi fu talmente netta che sbottai, lasciando attoniti i miei due amici isolani, con un <finirà male>. < What are you talking about?> mi chiesero. <Il secolo che arriva, ho una sensazione molto negativa>. Risero, mentre mi offrivano un'altra bottiglia di birra e si mettevano a parlare in creolo fra loro; io stavo lì, sempre più cupo, con quest'immagine indefinita, in preda ad un forte turbamento.

Negli anni successivi quella notte mi ha rimbombato incessantemente in testa, passando dall'infausto settembre 2001 ad oggi.

Kasparov me lo disse: "Riesco a simulare più mosse dei miei avversari".

Io ho teso ad adeguarmi, fino a vedere il pianeta con gli occhi del cane nella grotta di Agnano, domandandomi in continuazione quale fosse il livello del gas e la sua tendenza.

Nel luglio del 2017 tirai l'allarme, qui alla spiaggia virtuale e nelle mie conferenze: il gas sale e salirà sempre più.

Non basta non essere cani, non basta più essere umani ed alti, occorre uscire.

I fatti recenti, a mio modo di vedere, confermano visione ed esortazione.

Diventa tutto chiaro solo se si mettono insieme le varie tessere del puzzle, dal 1999 ad oggi.

Cambieranno ancora i nomi, ma la regìa temo rimarrà saldamente in mano a coloro che stanno vicino e intorno alla fontana menzionata nel capitolo XV La molla compressa. A meno che non si smetta di inseguire il contigente e invece si affronti alla radice la questione.

Personalmente, non nutro alcun rancore verso alcuno degli additati, del momento, come persecutori.

E' chi glielo consente la causa; i persecutori svolgono a dovere il loro mestiere di scorpioni.

Essi hanno creato distrazioni di massa, dal gioco online a farcebook, per menzionarne solo un paio.

Hanno profuso a piene mani la possibilità d'indebitarsi, continuano ad usare un certo mezzo di comunicazione, quando taluni, come chi scrive, non lo possiede più dal secolo scorso.

Hanno diffuso rimbambimenti collettivi ben accettati da bamboccioni e non, hanno permesso, senza trovare alcuna resistenza fattiva, l'invasione dei territori, hanno allettato con incentivi al denaro digitale; sanno svolgere bene il loro compito in ogni aspetto, d'altronde a ciò sono stati educati e per ciò nutriti.

La causa non sono loro.

Di fatto, ora, il gas è salito dove prevedevo arrivasse, e sicuramente salirà.

Un esempio, per tutti, della necessità di ripensare a Kasparov, rimane la volontaria e reiterata negazione delle cure domiciliari, dopo oltre venti mesi di Resident Evil.

Il gas è in salita, sempre meno papere galleggeranno nell'acqua che continuerà a diminuire.

A costo di suonare come un disco rotto, ripeto che rinuncia, boicottaggio, e No concreto (non quello da tastiera) rimangono l'unica via percorribile.

Perchè quell'infausta visione di fine secolo venga schiacciata occorre agire, ognuno con il suo prossimo, e a mia personale opinione senza delegare a Nobody. E.